Il mistero dell’ATS (CV senza più segreti)
Ero in viaggio verso Piacenza, verso il Geofluid, cullata dai ritardi di Trenitalia. Presa da noia e voglia di fare, decido di avventurarmi in un mondo oscuro, grazie al seminario di Luca Mastella. No, non è un geologo, non è per niente un geologo. Comunque, torniamo a noi. Questo mondo oscuro, ricco di segreti e misteri, parla ovviamente, della……RICERCA DI LAVORO. Ok, argomento trito e ritrito, e avendoci già scritto sopra, mi stavo già immaginando un triste epilogo per quel seminario: saranno sempre gli stessi consigli? E invece……nel giro di un’ora, mi addentro nella selva oscura del recruitment. Averlo saputo prima di scrivere la puntata del Vademecum sui CV, di certo ne avrei parlato. Integrerò. Ma qui, dopo questa premessa, voglio introdurvi al magico mondo dell’ATS.
Che è l’ATS??? L’ATS (Applicant Tracking System) è il tuo primo recruiter.
Vi faccio vedere qualche cosa:
Avete capito cosa intendo? Ve lo spiego lo stesso. L’ATS è, in poche parole, un sistema in grado di gestire, analizzare e selezionare tutti i CV che un’azienda riceve, siano essi ricevuti tramite Candidature spontanee oppure in risposta ad un’Offerta di lavoro. Immaginate una grande azienda, che sia l’ENI, che sia Google, che sia la Golder Associates, che sia chi sia, basta sia grande: ebbene, come potrebbero persone fisiche gestire le centinaia (se non migliaia) di Curriculum che arrivano quotidianamente? Come potrebbe l’occhio umano per 8 ore al giorno, per 40 ore settimanali, dal lunedì al venerdì, scansionare e valutare con costante oggettività, migliaia di lettere di presentazione e CV molto simili tra loro?
Ecco, capite che mancava un anello tra l’invio del CV e il recruiter “umano”: questo anello è l’ATS, il primo muro che si abbatte senza pietà su di noi poveri applicanti.
Quindi, conscia della Rivelazione di cui mi sento portatrice (XD), ho deciso di rendervi partecipi di questa scoperta (anche se in realtà voci mi erano arrivate già qualche anno fa), di questo sublime segreto, per chi ancora ne fosse all’oscuro.
Il sistema ATS (ve ne sono molti in commercio, come Taleo, iCims, e pure quello della pubblicità nel video sopra) analizza i vostri CV, PAROLA PER PAROLA, e li compara alla job description e ai requisiti richiesti nell’offerta, assegnando un punteggio finale al vostro profilo. Fin qui nessun problema, ci può stare. Il problema arriva quando andiamo ad indagare sul funzionamento del sistema, e sui CRITERI con cui l’ATS, l’entità oscura, decide il vostro punteggio. Soprattutto perchè il vostro destino si baserà su questo punteggio: il sistema crea infatti una sorta di classifica dei profili, e solo un certo range di punteggio verrà ammesso alla fase successiva, ossia lo sguardo di un vero recruiter in carne ed ossa. Quindi, se vogliamo che il nostro CV superi la selezione tecnologica, bisogna farsi furbi anche in questo senso, cercando di capire come ragiona l’ATS, cosa può andare e cosa non. Senza dimenticare che l’ATS non lavora solo con il CV, ma anche con tutti gli allegati richiesti da un’offerta di lavoro o fa un form: quindi pure la lettera di presentazione ed eventuali certificati.
Il personale fisico HR dell’azienda lavora a braccetto con il software: è infatti il recruiter a impostare i criteri di selezione, in base ai requisiti richiesti, alla vision dell’azienda, al ruolo descritto nell’offerta di lavoro. Tuttavia, il software ha delle pecche in merito a comprensione, a volte con errori che rasentano il ridicolo. Quindi, scopriamo come salvarci dall’ATS, creando un CV ATS-friendly!
Procediamo per punti, che man mano analizzerò.
1) TEMPLATE
Brutta rogna. Se vogliamo fare i moderni e abbandonare l’Europass, dobbiamo fare molta attenzione a scegliere un template che l’ATS possa “leggere” ed interpretare senza difficoltà. Dunque eccovi qualche regola basilare e qualche fonte di ispirazione:
– Non usate tabelle, abbellimenti, immagini
– Grandezza: minimo 10, ottimo 11
– Carattere testo: Arial, Tahoma, Times New Roman, Courier, Century Old Style, Garamond, Thebuchet MS, Georgia, Colibri, Verdana. Ve ne ho dati un pò. NO CARATTERI PARTICOLARI, il software non li comprende e dà errore
– Non abusate di sottolineature e corsivo; il grassetto usatelo per distinguere sezioni, e al massimo usatelo per evidenziare le parole chiave del vostro CV, ma non sempre: questo permetterà che l’ATS, qualora non legga il grassetto, trovi comunque le parole chiave ripetute in altra sede nel CV (non in grassetto), se no è come averle perse; d’altro canto, se il CV supererà la fase ATS, il grassetto potrà attirare l’occhio del recruiter umano. Fate un pò e un pò.
– Organizzate il CV in sezioni, pulite e con titoli chiari: se avete dubbi sui “nomi” da dare alle sezioni, fatevi ispirare da LinkedIn, che non è altro che un grande ATS aperto a tutti (in proposito vi ricordo che anche LinkedIn fa una classifica dei profili che si candidano ad un’offerta – come l’ATS- ma poter vedere la propria posizione in classifica è un tool riservato agli utenti LinkedIn Premium – ve lo mostro in un’immagine più avanti, dove c’è un’offerta di lavoro dell’ENI….guardate cosa c’è scritto nelle due ultime righe, sotto i pulsanti Salva e Candidati).
– Non usate intestazioni in alto e al piede della pagina, inserendo dati importanti: il sistema non legge le intestazioni
– Non mettete righe orizzontali a caso, a divisione delle sezioni, che vanno da parte a parte nel foglio: la loro presenza può generare degli errori
– Riprendendo il primo punto, se potete/volete, evitate di inserire i loghi delle aziende per cui avete lavorato in precedenza, o dell’università, o di enti e organizzazioni in cui avete frequentato corsi: si tratta di immagini, dunque il software potrebbe anche in questo caso generare degli errori, non comprendendo la natura dell’immagine. Nel dubbio, si possono evitare (io amo i loghi, e mi pareva anche figo il fatto di aggiungerli; quindi sono arrivata ad un compromesso: nei CV inviati telematicamente a grandi aziende, posso anche evitare di metterli….però su LinkedIn e per altre occasioni mi tengo il CV coi loghi XD)
– Organizzazione delle informazioni relative a Formazione ed Esperienze lavorative: segui gli schemi proposti rispetto all’ordine di Data-Sede-Ruolo-NomeAzienda/Università…in questo modo l’ATS non perderà nessuna informazione e leggerà facilmente
Ora, un pò di regole, sì, ma non spaventatevi: si può creare un CV moderno ATS-friendly senza necessariamente cadere nello scontato e nel noioso. A questo proposito, vi linko qualche sito utile che propone modelli ATS-friendly scaricabili, già ottimizzati e impostati. Ovviamente, per non rimanere fregati, controllare che rispettino le regole. I siti sono in inglese, questo perchè l’ATS all’estero è già Bibbia…in Italia purtroppo è ancora allo stadio di Rivelazione.
2) KEYWORDS
Abbiamo detto che l’ATS analizza parole, scandaglia significati e sinonimi. Come affrontare tutto questo? Scopriamo come trovare le Parole Chiave. Poco sotto vi riporterò un esempio pratico.
– Leggete attentamente l’annuncio di lavoro e cercate di fare un distinguo tra i requisiti più stringenti (dichiarati come “essenziali”) e quelli “preferibili”, perché ad essi verranno assegnati pesi diversi. Se avete tutti i requisiti imprescindibili e vi manca un requisito “preferibile”, non importa: il primo step è superare l’ATS…per risolvere il problema “mancanza dei requisiti preferibili” ci sarà il colloquio per parlare.
– Trovate le parole chiave inserite nella descrizione del ruolo.
– Se la stessa azienda sta cercando altre figure, date un occhio anche alle altre sue offerte lavorative: se ci sono parole ripetute sia nel vostro annuncio sia negli altri (leggetene altri 3 come minimo, se presenti), significa che quelle sono le parole riconosciute come Keywords, e potrete avere un’indicazione in più sul come sceglierle.
– Prendete queste parole e usatele al posto dei vostri sinonimi già inseriti. Vi faccio un esempio basilare: Engineering Geology vs Applied Geology –> vince il primo, se il CV è in inglese. “Applied Geology” ha un significato simile (più in italiano che in inglese), ma l’ATS non capisce.
– Non scrivete male le parole chiave, o equivarrà a non averle proprio inserite. L’ATS legge “Engineering”, ma non legge “Enginering”. Così vi giocate la candidatura.
– Non abusate di Keywords, il software se ne accorge, e potrebbe penalizzarvi. Inoltre esegue controlli incrociati per tutto il CV: non solo rintraccia la presenza delle parole chiave di cui va in cerca, ma verifica anche che lungo tutto il testo del CV – nel sommario e nelle descrizioni delle mansioni svolte – sia presente una spiegazione congruente con il ruolo dichiarato, con la seniority professionale, e con le competenze esplicitate attraverso le parole chiave. Fregare l’ATS sì, ma facciamolo con intelligenza.
– Non millantate skills mai avute, non inserite conoscenze (perchè presenti tra i requisiti) relative a software che non avete mai aperto, non dichiarate il falso e non pompate il vostro livello professionale per rispettare le parole chiave della job description: insomma, siate veritieri…anche perchè se il CV supera l’ATS, ci sarà poi un recruiter umano e un possibile colloquio…e se mentite, al colloquio verrà fuori, e sarà tutto inutile. Coerenza, furbizia, intelligenza. Ecco le parole chiave di questo paragrafo. Devi restare credibile.
– Il CV deve suonare sempre naturale e non essere un semplice elenco della spesa, con una lista sterminata di skills, qualifiche, ecc. Ricordate infatti che quando il CV arriverà sulla scrivania del recruiter, dovrà stuzzicare la sua curiosità.
E se avete difficoltà nel trovare le parole chiave, ci sono sistemi che possono aiutarvi. Eccovi qualche sito utile:
- JOBSCAN (ottimo per un controllo incrociato CV-offerta di lavoro)
- TAGCROWD (che useremo nell’esempio più avanti – Cloud words)
- RESUNATE
Fate copia e incolla dell’annuncio per cui volete candidarvi, inserite il testo nel box e lanciate la ricerca. Il sistema vi indicherà le parole più rilevanti del testo, e quelle che vengono riportate più di una volta. Potrà essere di grande aiuto per focalizzare l’attenzione sugli aspetti importanti di quella posizione, e per scegliere alcune parole chiave che non dovranno mancare.
Ora veniamo ad un esempio pratico sul come cercare le parole, molto intuitivo.
Ecco l’offerta lavorativa, pigliata da LinkedIn (e pubblicata qualche giorno fa sulla pagina Facebook, Instagram e LinkedIn di Giovani Geologi allo Sbaraglio):
Provo a sottolinearne le parole chiave, ispirata da intuito e lettura ripetuta dell’offerta. Il mio obiettivo è quello di cavar fuori 10 parole chiave.
1° Metodo – Lettura ossessiva.
Parole trovate: Ambientale/i, Esperienza, Idrochimici (Idro), Piezo-, Monitoraggio, Cantiere, Caratterizzazione, Supervisione, Redazione di Report. Importanti anche se non ripetuti: GIS/Geodatabase, Inglese/Mobilità, Geologia/Ingegneria.
2°Metodo – Studio d’azienda
Visito il profilo dell’azienda su LinkedIn e il loro sito. Sono andata sul sito dell’Eni, nella sezione carriere, dove raccontano le varie professionalità, ma nessuna rientrava nei canoni dell’offerta. Allora sono andata nel settore Ambientale, a questo link. Uso il Cloud words. Parole trovate: acque, ambientale, analisi, attività, bonifica, campionamento, gestione, laboratori, progetto, qualità. Parole jolly dal sito generale: mobilità, opportunità.
3°Metodo – Il confronto
Leggo 3 altre offerte lavorative simili dell’azienda. Uso il Cloud words. Parole trovate: attività, campo, conoscenza, disponibilità, esperienza, gestire, ingegneria, rifiuti, sicurezza, sviluppo.
4° Metodo – Aiuto digitale
Con l’aiuto dei siti sopra citati. Incrocio dei tre metodi. Uso il Cloud words. Parole trovate: ambientale, attività, conoscenza, esperienza, gis, ingegneria, interpretazione, mobilità, monitoraggio, verifica.
Confrontando i 4 metodi, e incrociando i dati, ecco le vincitrici:
Quindi dovrò inserire nel mio CV e/o nella mia lettera di presentazione queste 10 parole:
Esperimento riuscito.
Sono in fase di sperimentazione. Attualmente sto lavorando, quindi per mettere in pratica la Rivelazione dovrò o perdere il lavoro o trovare un’offerta così succulenta da non poter rifiutare (cosa un pò difficile in Italia, ma non si sa mai). Ovviamente con il discorso di oggi ho un pò esulato dal tema geologico, ma mi è sembrato comunque doveroso parlarvene, perchè le grandi aziende funzionano così, siano esse di Geologia, Ingegneria o Industria Alimentare. Anche le medio-piccole imprese da qualche anno. Lo studio da 8 dipendenti di Castelletto di Branduzzo non penso usi l’ATS…quindi il discorso vale se puntate a quelle realtà.
Dunque, spero di esser stata chiara, concisa e utile. Potrete trovare molto materiale su Internet che vi può confermare l’esistenza dell’entità oscura ATS, come il video che vi linko sotto. Non credete ai negazionisti. Per trovare altre info, potrete cercare su Google termini come ats hacking, ats cv beat, ats cv format, ats cv optimization, ats bypass cv et similia. Sappiate che questi sistemi non sono nuovi, ma esistono già da un pò di anni, quindi se aprite altri siti, articoli e video, controllate che siano aggiornati almeno al 2017-2018.
Buon viaggio in questa selva oscura Geologi…….la Rivelazione possa mostravi la via.